19 febbraio 2019

Armocromia: cenni storici


Armocromia: cenni storici



Nel precedente articolo

https://rossettoemerletto.blogspot.com/2019/01/armocromia.html


ho spiegato brevemente cosa sia l’armocromia, ho ricevuto molte richieste in merito all’evoluzione storica di questa disciplina, aspetto che trovo molto interessante.
Tengo a precisare che ci sono vari metodi di classificazione delle stagioni, in questo articolo vi segnalerò sinteticamente i vari autori e l’evoluzione che hanno apportato.
Il padre dell’Armocromia è stato Johannes Itten, geniale docente della Bauhaus in Germania dal 1919 al 1922, ricordato non solo per aver inventato il cerchio dei colori ma anche per aver individuato una corrispondenza fra i colori umani e i colori delle stagioni naturali. 

Itten, nelle sue varie sessioni di studio a contatto con la natura in compagnia dei suoi allievi, capì che come i colori variano al trascorrere delle stagioni, così ogni persona nasce con dei colori che rispettano le stagioni climatiche. Come accennavo viene spesso ricordato per la creazione del cerchio omonimo, il disco cromatico che divide i colori in primari, secondari e terziari che si studiano a scuola.
Scrisse il primo vero testo di Armocromia: Arte del colore, Milano, ed. Il Saggiatore, 1965 ed edizioni successive.
Itten usava il sistema a quattro stagioni:
·      Primavera
·      Autunno
·      Inverno
·      Estate 


Ovvero le cosiddette macrostagioni, sistema estremamente basilare e desueto, si basa sulla temperatura totalmente calda o fredda ed il valore della persona, suddiviso in chiaro o scuro.
Ricapitolando: Itten mise le fondamenta della disciplina.
Il secondo celebre autore che diede un importante contributo per la storia dell’armocromia fu nuovamente un pittore, anche se tale identificazione risulta riduttiva, Albert Henry Munsell, artista, inventore ed imprenditore. Fu il primo in assoluto ad inserire il concetto di croma nella teoria armocromatica. Vi consiglio di leggere la sua biografia perché è molto affascinante!
Munsell posizionò nel suo celebre grafico le proprietà principali dei colori, ricavandole principalmente da Itten: temperatura, valore e tonalità, a cui aggiunse però il concetto di croma.

L’asse verticale del grafico rappresenta il valore chiaro/scuro, mentre quello orizzontale mostra il croma: la brillantezza/softness.
Con questo metodo basta inserire nel cerchio la tonalità di colore stabilito per ottenere tantissime combinazioni.
Il sistema Munsell è famosissimo in America.
Ricapitolando: Munsell ha reso il sistema più completo e soprattutto ha inserito il concetto di croma.
Oltre Itten e Munsell, la storia dell’armocromia può annoverare altri autori innovativi che hanno contribuito ad arricchire i vari sistemi di classificazione:
Bernice Kentner
Carole Jackson
Joanne Richmond
Mary Spillane
Ferial Youakim
Lora Alexander
Ognuno di loro ha dato un importante apporto all’evoluzione di questa disciplina.
Bernice Kentner, fu la prima a pubblicare nei tardi anni 70 un libro di armocromia dal nome Color Me a Season (1978) basato sulle 4 stagioni e affine all’odierna armocromia.
Seguì Carole Jackson, che nel 1980 pubblicò Color Me Beautiful, opera
acclamata dal pubblico, fu un vero fenomeno in America, così imponente da dar vita ad un vero e proprio business.
Jackson introdusse il concetto di test stagionale composto di vari step, citò per la prima volta il blu navy come colore power per le estati, si soffermò sul termine dark -darker or brighter- si focalizzò (forse troppo) sul test dello skin tone, ovvero del tono della pelle, citò il colore hazel (golden brown, green gold) per gli autunni. La sua bravura fu andare oltre le basi pregresse, rimanendo tuttavia ancorata al sistema a quattro stagioni.
Carole Jackson e Joanne Richmond sono state le prime a capire che l’armocromia non è una disciplina a sé ma “viaggia” insieme allo stile, in tutti i loro libri troverete capitoli dedicati a concetti come: Dramatic, Gamine, Romantic, Natural, Classic, Ingenue e capitoli dedicati alla forma del viso e agli accessori.
Ricapitolando:
Color Me a Season= Bernice Kentner
Color Me Beautiful= Carole Jackson
Color Me Beautiful 4 seasons of color, makeup, and style = Joanne Richmond
Bernice Kentner e Carole Jackson si basano ancora su un sistema a 4 stagioni; nonostante un grosso passo avanti rispetto alla teoria di Itten, si parla ancora di un sistema a quattro stagioni.
Joanne Richmond, analista del Virginia, ha lavorato per decenni insieme a Carole Jackson ed insieme hanno rielaborato diverse edizioni di Color me Beutiful.
Ricapitolando: Bernice Kentner, Carole Jackson, Joanne Richmond sdoganano al pubblico l’armocromia come disciplina, scrivono vari testi, e introducono per la prima volta lo stile nella consulenza d’immagine completa.
Il vero passo in avanti, a mio avviso, lo fece la britannica Mary Spillane, che suddivise le 4 macrostagioni in 12 sottostagioni, sistema utilizzato da molti ancora oggi.
Il metodo di Mary Spillane si fonda sulle quattro stagioni pure, che rappresentano le stagioni nella totalità espressiva, insieme ad otto stagioni più neutre.
Quattro stagioni pure
Otto stagioni più neutre
Ricapitolando: Mary Spillane è stata in assoluto la prima a staccarsi dal sistema a quattro e creare il sistema a 12 stagioni.
Il sistema a 16 stagioni invece è abbastanza recente e fu creato da Ferial Youakim, il quale introdusse il concetto di Softness, termine che si poteva ricavare dal sistema di Munsell, differenziandosi dal valore tonale.
Il sistema Ferial aggiunge alle 12 stagioni create da Mary Spillane quattro nuove stagioni:
Primavera Chiara Soft
Estate Soft Profonda
Autunno Soft Profondo
Inverno Profondo Soft
La grande innovazione del sistema di Ferial Youakim, a mio avviso, risiede nell’introduzione di due stagioni come l’Estate Soft Profonda e la Primavera Chiara Soft, dando profondità a due stagioni di base chiara. Con l’introduzione del grigio, due stagioni chiare hanno acquistato una profondità fino a quel momento non riconosciuta, aspetto che ha costituito un punto di svolta per tutta l’armocromia pregressa.
Molti si focalizzano sull’introduzione dell’Inverno Profondo Soft e sull’Autunno Soft Profondo, ma era abbastanza evidente che ci fossero casi comuni di Inverni ed Autunni “più morbidi” rispetto agli altri.
Anche perché, chi come me affianca all’Armocromia il metodo dello stile, sa bene che ad esempio una persona con base yin smorza tantissimo la profondità, quindi non ci ho trovato nulla di “eclatante” nello smorzare due stagioni profonde.
Vorrei ricordarvi che l’Italia è la patria degli Autunni e degli Inverni quindi avevo già notato alcune differenze fra gli appartenenti alla medesima stagione. Introdurre invece il concetto di profondità nelle stagioni chiare è stato, a mio avviso, geniale ed utilissimo, la soluzione a tanti rompicapi che non riuscivo a risolvere!
Un esempio?
Eva Green, Kate Middleton, Katie Holmes.. così intense da sembrare inverni, mantengono tuttavia quella leggerezza tipicamente estiva.





  
O ancora, Myles Kennedy, la voce del gruppo rock degli Slash, siamo abituati a vederlo in scuro in relazione al suo genere musicale di appartenenza, ma è evidente che si tratti di una stagione chiara e neutro calda. 


 Presenta quella lieve profondità che mi ha sempre fatto pensare ad un autunno piuttosto che ad una primavera, ma la vivacità dei colori che lo valorizzano mi faceva soprassedere. Con il sistema a 16 stagioni ho capito finalmente il motivo dell’aggiunta del grigio. 

La Primavera Chiara Soft è la stagione più difficile da individuare perché ha quell’aggiunta di grigio in grado di smorzare la vivacità dei colori, donando una sorta di profondità che nessuno cita mai. 

 

Volete un esempio femminile di Primavera Chiara Soft?
Alona Tal

Osservatela bene, ha quella leggera profondità data dall’introduzione del grigio\softness che la rende atipica come primavera, eppure è una primavera a tutti gli effetti.
Non potevo che terminare questo breve excursus storico sugli autori dell’Armocromia con Lora Alexander.
Se si parla di Armocromia non si può omettere il nome di questa famosissima analista americana, autrice del libro Color Revival.
Scrive nell’Albert Munsell's Color System ed è molto conosciuta. Attualmente ha creato un suo sistema con cui analizza.
Questi sono i fondamentali cenni storici di questa disciplina in pillole, potrei citare il diagramma di Kircher, il cerchio di Newton, i colori spaziali di Runge, i colori spirituali di Goethe, Rudolf Steiner, Paul Klee, i colori opponenti di Vassily Kandinsky… ma ai fini dell’armocromia non hanno molta utilità, sono solo “dimostrazioni culturali” fini a se stesse che servono solo a confondere…
Ultimissimo cenno lo vorrei riservare a Pantone, un sistema di raccolta di colori a fini commerciali, utilizzato come riferimento in diversi settori come l’architettura, la grafica, la stampa. I colori Pantone sono stati creati per essere stampati con inchiostri speciali in offset. Ci sono una serie di colori che in quatricromia non si possono utilizzare. Pantone detta le tendenze dei colori moda delle collezioni, ormai è un must sapere in anticipo i colori Pantone dell’anno, per quanto mi riguarda è quasi una dipendenza!
Spero di avervi dato un sintetico ma chiaro assaggio di storia dell’armocromia, nel prossimo articolo vi parlerò del metodo che preferisco ed utilizzo! 
Fatemi sapere se avete trovato utile questo contributo! 
#Armocromia #Rossettoemerletto


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A presto Giusy de Gori



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