Armocromia: cenni storici
Nel
precedente articolo
https://rossettoemerletto.blogspot.com/2019/01/armocromia.html
ho spiegato brevemente cosa sia l’armocromia, ho ricevuto
molte richieste in merito all’evoluzione storica di questa disciplina, aspetto
che trovo molto interessante.
Tengo a
precisare che ci sono vari metodi di classificazione delle stagioni, in questo
articolo vi segnalerò sinteticamente i vari autori e l’evoluzione che hanno
apportato.
Il padre
dell’Armocromia è stato Johannes Itten, geniale docente della Bauhaus in
Germania dal 1919 al 1922, ricordato non solo per aver inventato il cerchio dei
colori ma anche per aver individuato una corrispondenza fra i colori
umani e i colori delle stagioni naturali.
Itten, nelle sue varie sessioni di
studio a contatto con la natura in compagnia dei suoi allievi, capì che come i
colori variano al trascorrere delle stagioni, così ogni persona nasce con dei
colori che rispettano le stagioni climatiche. Come accennavo viene spesso
ricordato per la creazione del cerchio omonimo, il disco cromatico che divide i
colori in primari, secondari e terziari che si studiano a scuola.
Scrisse il
primo vero testo di Armocromia: Arte del
colore, Milano, ed. Il Saggiatore, 1965 ed edizioni successive.
Itten usava
il sistema a quattro stagioni:
· Primavera
· Autunno
· Inverno
· Estate
Ovvero le cosiddette
macrostagioni, sistema estremamente basilare e desueto, si basa sulla
temperatura totalmente calda o fredda ed il valore della persona, suddiviso in chiaro
o scuro.
Ricapitolando: Itten mise le
fondamenta della disciplina.
Il secondo celebre autore che diede un importante
contributo per la storia dell’armocromia fu nuovamente un pittore, anche se
tale identificazione risulta riduttiva, Albert Henry Munsell, artista, inventore
ed imprenditore. Fu il primo in assoluto ad inserire il concetto di croma nella
teoria armocromatica. Vi consiglio di leggere la sua biografia perché è molto
affascinante!
Munsell posizionò nel suo celebre grafico le
proprietà principali dei colori, ricavandole principalmente da Itten:
temperatura, valore e tonalità, a cui aggiunse però il concetto di croma.
L’asse
verticale del grafico rappresenta il valore chiaro/scuro, mentre quello
orizzontale mostra il croma: la brillantezza/softness.
Con questo
metodo basta inserire nel cerchio la tonalità di colore stabilito per ottenere
tantissime combinazioni.
Il sistema
Munsell è famosissimo in America.
Ricapitolando: Munsell ha reso il
sistema più completo e soprattutto ha inserito il concetto di croma.
Oltre Itten
e Munsell, la storia dell’armocromia può annoverare altri autori innovativi che
hanno contribuito ad arricchire i vari sistemi di classificazione:
Bernice Kentner
Carole Jackson
Joanne Richmond
Mary Spillane
Ferial Youakim
Lora Alexander
Ognuno di
loro ha dato un importante apporto all’evoluzione di questa disciplina.
Bernice
Kentner, fu la prima a pubblicare nei tardi anni 70 un libro di armocromia dal
nome Color Me a Season (1978) basato
sulle 4 stagioni e affine all’odierna armocromia.
Seguì Carole Jackson, che nel 1980
pubblicò Color Me Beautiful, opera
acclamata
dal pubblico, fu un vero fenomeno in America, così imponente da dar vita ad un
vero e proprio business.
Jackson introdusse
il concetto di test stagionale composto di vari step, citò per la prima volta
il blu navy come colore power per le estati, si soffermò sul termine dark -darker
or brighter- si focalizzò (forse troppo) sul test dello skin tone, ovvero del
tono della pelle, citò il colore hazel (golden brown, green gold) per gli
autunni. La sua bravura fu andare oltre le basi pregresse, rimanendo tuttavia
ancorata al sistema a quattro stagioni.
Carole
Jackson e Joanne Richmond sono state le prime a capire che l’armocromia non è
una disciplina a sé ma “viaggia” insieme allo stile, in tutti i loro libri
troverete capitoli dedicati a concetti come: Dramatic, Gamine, Romantic,
Natural, Classic, Ingenue e capitoli dedicati alla forma del viso e agli
accessori.
Ricapitolando:
Color Me a Season= Bernice Kentner
Color Me Beautiful= Carole Jackson
Color Me Beautiful 4 seasons of
color, makeup, and style = Joanne Richmond
Bernice Kentner e Carole Jackson si
basano ancora su un sistema a 4 stagioni; nonostante un grosso passo avanti
rispetto alla teoria di Itten, si parla ancora di un sistema a quattro
stagioni.
Joanne
Richmond, analista del Virginia, ha lavorato per decenni insieme a Carole
Jackson ed insieme hanno rielaborato diverse edizioni di Color me Beutiful.
Ricapitolando: Bernice
Kentner, Carole Jackson, Joanne Richmond sdoganano al pubblico l’armocromia
come disciplina, scrivono vari testi, e introducono per la prima volta lo stile
nella consulenza d’immagine completa.
Il vero
passo in avanti, a mio avviso, lo fece la britannica Mary Spillane, che
suddivise le 4 macrostagioni in 12 sottostagioni, sistema utilizzato da molti
ancora oggi.
Il metodo di
Mary Spillane si fonda sulle quattro stagioni pure, che rappresentano le
stagioni nella totalità espressiva, insieme ad otto stagioni più neutre.
Quattro
stagioni pure
Otto
stagioni più neutre
Ricapitolando: Mary
Spillane è stata in assoluto la prima a staccarsi dal sistema a quattro e
creare il sistema a 12 stagioni.
Il sistema a
16 stagioni invece è abbastanza recente e fu creato da Ferial Youakim, il quale
introdusse il concetto di Softness, termine che si poteva ricavare dal sistema
di Munsell, differenziandosi dal valore tonale.
Il sistema
Ferial aggiunge alle 12 stagioni create da Mary Spillane quattro nuove
stagioni:
Primavera
Chiara Soft
Estate Soft
Profonda
Autunno Soft
Profondo
Inverno
Profondo Soft
La grande
innovazione del sistema di Ferial Youakim, a mio avviso, risiede
nell’introduzione di due stagioni come l’Estate Soft Profonda e la Primavera
Chiara Soft, dando profondità a due stagioni di base chiara. Con l’introduzione
del grigio, due stagioni chiare hanno acquistato una profondità fino a quel
momento non riconosciuta, aspetto che ha costituito un punto di svolta per
tutta l’armocromia pregressa.
Molti si
focalizzano sull’introduzione dell’Inverno Profondo Soft e sull’Autunno Soft
Profondo, ma era abbastanza evidente che ci fossero casi comuni di Inverni ed
Autunni “più morbidi” rispetto agli altri.
Anche perché,
chi come me affianca all’Armocromia il metodo dello stile, sa bene che ad
esempio una persona con base yin smorza tantissimo la profondità, quindi non ci
ho trovato nulla di “eclatante” nello smorzare due stagioni profonde.
Vorrei
ricordarvi che l’Italia è la patria degli Autunni e degli Inverni quindi avevo
già notato alcune differenze fra gli appartenenti alla medesima stagione. Introdurre
invece il concetto di profondità nelle stagioni chiare è stato, a mio avviso,
geniale ed utilissimo, la soluzione a tanti rompicapi che non riuscivo a
risolvere!
Un esempio?
Eva Green,
Kate Middleton, Katie Holmes.. così intense da sembrare inverni, mantengono tuttavia
quella leggerezza tipicamente estiva.
O ancora, Myles
Kennedy, la voce del gruppo rock degli Slash, siamo abituati a vederlo in scuro
in relazione al suo genere musicale di appartenenza, ma è evidente che si
tratti di una stagione chiara e neutro calda.
Presenta quella lieve profondità
che mi ha sempre fatto pensare ad un autunno piuttosto che ad una primavera, ma
la vivacità dei colori che lo valorizzano mi faceva soprassedere. Con il
sistema a 16 stagioni ho capito finalmente il motivo dell’aggiunta del grigio.
La Primavera
Chiara Soft è la stagione più difficile da individuare perché ha quell’aggiunta
di grigio in grado di smorzare la vivacità dei colori, donando una sorta di
profondità che nessuno cita mai.
Volete un
esempio femminile di Primavera Chiara Soft?
Alona Tal
Osservatela
bene, ha quella leggera profondità data dall’introduzione del grigio\softness
che la rende atipica come primavera, eppure è una primavera a tutti gli
effetti.
Non potevo
che terminare questo breve excursus storico sugli autori dell’Armocromia con Lora Alexander.
Se si parla
di Armocromia non si può omettere il nome di questa famosissima analista
americana, autrice del libro Color
Revival.
Scrive nell’Albert Munsell's Color System ed è molto
conosciuta. Attualmente ha creato un suo sistema con cui analizza.
Questi sono
i fondamentali cenni storici di questa disciplina in pillole, potrei citare il
diagramma di Kircher, il cerchio di Newton, i colori spaziali di Runge, i
colori spirituali di Goethe, Rudolf Steiner, Paul Klee, i colori opponenti di Vassily
Kandinsky… ma ai fini dell’armocromia non hanno molta utilità, sono solo
“dimostrazioni culturali” fini a se stesse che servono solo a confondere…
Ultimissimo
cenno lo vorrei riservare a Pantone, un sistema di raccolta di colori a fini
commerciali, utilizzato come riferimento in diversi settori come
l’architettura, la grafica, la stampa. I colori Pantone sono stati creati per
essere stampati con inchiostri speciali in offset. Ci sono una serie di colori
che in quatricromia non si possono utilizzare. Pantone detta le tendenze dei
colori moda delle collezioni, ormai è un must sapere in anticipo i colori
Pantone dell’anno, per quanto mi riguarda è quasi una dipendenza!
Spero di
avervi dato un sintetico ma chiaro assaggio di storia dell’armocromia, nel
prossimo articolo vi parlerò del metodo che preferisco ed utilizzo!
Fatemi
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A presto Giusy de Gori
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