ARMOCROMIA, INIZIO, BASI.
Introduzione:
Nel 2000\2001 ho iniziato a studiare l’Armocromia perché, leggendo l’Arte del colore di Jhonas
Itten nella parte in cui descrive l’operato di Monet, si sofferma sul fatto che
quest’ultimo, dipingendo a stretto contatto della natura, all’aperto, cambiò in
modo radicale il concetto di pittura e di studio di essa.
Dipingo sin da piccola, il mio incontro con l’armocromia è
stato del tutto casuale nonostante da bambina vedevo sempre dei canali
televisivi dove c’erano queste signore americane che provavano su donne ma
anche su uomini teli colorati, e dicevano Summer, Spring, Winter, Autumn etc
etc . Rimanevo sempre colpita da questi teli colorati, dai visi che erano
diversi da colore a colore, eppure erano
sempre gli stessi visi. Amando molto l’impressionismo e studiandolo per via di
un esame universitario (all’epoca facevo lettere contemporanee e dovevo dare l’esame
con il professore Marco Gallo Storia dell’Arte Contemporanea e portavo proprio
l’Impressionismo).
Riprendendo il discorso di Itten, il citato libro “ l’Arte del Colore” spiega
proprio questo passaggio.
Monet, dipingendo all’aperto, cambiò oggetto di studio,
ovvero non più l’osannato chiaro scuro (utile per capire una proprietà del
colore, il VALORE) ma la mutevolezza
della luce e dell’atmosfera secondo le stagioni, le ore del giorno e le
condizioni metereologiche. Se vedete i suoi dipinti, dalle ninfee etc si notano
bene il tremolio della luce nell’aria e sui campi assolati, le rifrazioni
colorate delle nuvole e della nebbia umida, i molteplici riflessi dell’acqua
fluente e ondosa, l’alternanza di verdi lucidi e cupi entro il fogliame degli alberi.
Monet è stato “l’occhio che guarda”, l’artefice della pittura “en plain air” e
ha capito le proprietà del colore e l’importanza di esse.
Osservò che i colori locali degli oggetti sono dissolti
dalla luce e dall’ombra, e che i raggi colorati riflessi si scompongono in
macchie ricche di variazioni di freddo-caldo, e non solo fatti di contrasti
chiaroscurali. Questa scoperta (la temperatura del colore) gli fece abbandonare
nei suoi paesaggi il chiaroscuro prediletto dalla precedente pittura per
sostituirlo con il contrasto di freddo e caldo.
Gli Impressionisti
furono i primi che si accorsero della temperatura del colore; e che il colore
ha le sue proprietà ben precise.
Osservando il paesaggio si
resero conto che l’azzurro freddo, trasparente, del cielo e dell’atmosfera
entravano in contrasto con le calde tonalità della luce solare. L’incanto
cromatico dei quadri di Monet, Pissarro e Renoir deriva in massima parte dell’artificioso
gioco delle modulazioni freddo e caldo.
Potete usare come
esempio questi quadri per capire questo passaggio:
-La vetrata La
Belle Verrière della cattedrale di Chatres (XII)
-Il concerto
angelico dell’altare di Isenheim di Matthias Grunewald
-Le moulin de la
Galette di Auguste Renoir
-Il Parlamento di
Londra nella nebbia di Claude Monet
-Natura morta con
mele e arance di Paul Cezanne
Itten, riprendendo il discorso sulla proprietà dei colori, scoperta
dagli impressionisti, fa un ulteriore passo:” la applica alla persona”. Ovvero
scopre la temperatura e il valore applicati anche sull’essere umano, non il
croma, attenzione, il croma come un’ulteriore proprietà del colore fu
introdotta da Munsell e lo spiegherò in seguito.
Ricapitolando: Itten, tramite l’operato degli
impressionisti, nota una corrispondenza tra le caratteristiche tipiche dei
colori di alcuni periodi dell’anno ovvero le stagioni, con quelli degli esseri
umani, individuando due proprietà del colore:
la temperatura (calda o fredda)
il valore (chiaro
o scuro).
Tramite il chiaroscuro, usato dalla precedente scuola
pittorica, cataloga come VALORE una qualità del colore.
Valore= Chiaro\Scuro
Seguendo questo metodo:
d’inverno si potevano classificare
persone con colori freddi e scuri,
nella primavera quelle con colori caldi e
chiari,
nell’estate chi ha colori freddi e chiari
nell’autunno persone con
colori caldi e scuri.
Fu molto importante perché esso introduce le basi di
questa disciplina.
Di fatto Itten è il
padre dell’armocromia.
In Italia è una disciplina poco conosciuta, solo i grandi stilisti o make up artist
l'hanno studiata, la gente comune non sa cosa sia l’armocromia.
Partiamo dalle basi.
Cos’è l’armocromia?
L’armocromia è una
disciplina.
Per disciplina o materia si intende un qualsiasi settore
delle conoscenze umane organizzato, con delle regole ben precise e finalizzato
allo studio di una determinata materia.
Partendo da questo punto, ovvero che l’armocromia è una
disciplina introdurrò pian pano dei concetti base.
Dopo aver affermato cos’è l’armocromia passiamo alla seconda
domanda:” a cosa serve l’armocromia? Che finalità ha?”
L’armocromia serve a farci capire quale colori armonizzano meglio con i
nostri colori naturali.
In che modo? Tramite la reazione di un determinato colore direttamente
sulla nostra pelle.
Non avete mai notato come lo stesso rossetto su di voi sia
in un modo e su una vostra amica sia in un altro modo?
Sento sempre dire : ”ma io sono chiara, lei è olivastra,
quella è bionda l’altra è mora.”
SBAGLIATO. Non è questo è il punto .
Questa astrusa parola, ARMOCROMIA, cos’è?
Ho letto su internet una marea, consentitemi il termine, di
stupidaggini, scritte da persone che creano per non dire inventano qualcosa di
abbastanza semplice (se si comprende il meccanismo), che ha dato vita ad una
serie di leggende assurde.
ARMOCROMIA = ARMONIA DEI COLORI è un sistema creato agli
inizi del secolo scorso da Johannes Itten (1888-1967), artista svizzero e
docente presso la Bauhaus School of Art, in Germania.
Itten scrive nel 1961 “L’Arte del colore”, libro in cui
espone una nuova teoria dei colori, che tiene conto delle due caratteristiche
principali del colore:
a) Temperatura (caldo / freddo)
b) Valore (chiaro /scuro)
Partendo dalla
temperatura Itten divide i colori in colori caldi e colori freddi.
I colori caldi
sono quelli a base gialla, I colori freddi sono a base blu!
Un pittore sa bene che in natura ci sono tre colori primari:
1) rosso o magenta primario 2) giallo primario 3) blu
primario e da questi tre colori derivano tutti gli altri colori . Con
l’aggiunta del bianco e del nero si da luminosità o profondità (su questo punto
ne parlerò in un’altra fase).
Ricapitolando :
1) Colori Caldi (sono a base gialla)
2) Colori Freddi (sono a base blu)
Da questa suddivisione Itten, osservando la natura, ovvero
le stagioni, crea così quattro categorie cromatiche precise corrispondenti alle
quattro stagioni collegandolo all’essere umano:
Inverno
Primavera
Estate
Autunno
Secondo la sua teoria i colori caldi (a base gialla) e
luminosi li troviamo in natura durante la primavera.
Basta osservare un prato con margherite e papaveri che si
scorge il verde mela, il verde smeraldo,
il corallo, il turchese, l’ oro chiaro, il
giallo caldo tipo i narcisi che sbocciano, l’arancione, il rosso aranciato.
Quelli freddi (a base blu) e chiari (luminosi) corrispondono
ai colori dei paesaggi estivi (tutti i lilla, grigi chiari, blu mare, celeste,
parecchi rosa, rosso anguria); guardate un paesaggio tropicale e abbiamo tutta
la palette dell’estate.
Quelli freddi e scuri sono i colori presenti in inverno
(bianco, nero, marrone nero, blu scuro, magenta, rosso lacca, fucsia, grigio,
una marea di blu molto decisi, argento); un paseaggio alpino è un tripudio del
bianco della neve che fa da protagonista di fatto..
Infine quelli caldi e scuri ricordano i colori autunnali
(fuoco e fiamme, rosso arancio, arancione zucca, quasi tutti i marroni caldi,
bronzo, oro vecchio stile goldfingher, verde militare, verde bottiglia), anche
qui basta vedere una baita a fine ottobre con i primi caminetti accesi e il vin
brulè ed ecco creati i colori autunnali.
1. COLORI CALDI, LUMINOSI (PRIMAVERA)
colori predominanti durante la stagione primaverile
2. COLORI CALDI, PROFONDI (AUTUNNO)
colori predominanti durante la stagione autunnale
3. COLORI FREDDI E SCURI (INVERNO)
colori predominanti durante la stagione invernale
4. COLORI FREDDI E LUMINOSI (ESTATE)
colori predominanti durante la stagione estiva
Cosa implica ciò?
Implica che ogni persona nasce con dei colori naturali. Non
esiste una persona senza stagione a meno che non sia albina o affetta da
qualche rara patologia.
L'armocromia funziona per tutti, quale che sia la vostra
età, la vostra pelle a prescindere dal colore dei capelli o degli occhi (per
farvi capire meglio ) reagisce naturalmente a determinati colori.
Se voi (partiamo
dalle donne) struccate, coi capelli legati, con la luce naturale del giorno
accostate al vostro viso determinati colori notate subito la reazione della
vostra pelle a quel colore.
Lo notate da come il vostro viso sta con quel colore, se ad
esempio avete una imperfezione, un brufoletto etc magari col verde (faccio un
esempio) non si nota e anzi vi illumina subito, invece col rosa si vede subito
il brufolo, le occhiaie, i denti non perfetti etc e dovete mettervi molto trucco
per attenuare le vostre imperfezioni.
L’armocromia è questa, in base al colorito naturale delle
persone, il viso viene messo in risalto, o, al contrario, viene penalizzato.
Itten è stato il primo ad elaborare una teoria secondo la
quale ognuno di noi rientra in una di queste quattro stagioni cromatiche.
In sintesi, in base a questa disciplina, ognuno di noi ha
dei colori naturali che, a seconda della temperatura (calda o fredda) e del
valore (quanto è chiara o scura una persona complessivamente, quindi occhi, capelli
naturali, pelle ), rispecchiano quelli presenti in natura in una determinata
stagione dell’anno.
Ci sarebbe da spiegarvi le stagioni, la rielaborazione di
Bernice Kentner, una cosmetista e
make-up artist, negli anni ’50, Carole Jackson e il sitema
di Munsel che superò il Sistema di Itten, Mary Spillane e il nuovo sistema
ideato da Ferial Youakim, ma rischio di darvi
troppe nozioni tutte insieme.
In questo primo approccio “armocromatico” iniziate a
riflettere su come state la mattina struccate con i capelli tirati con
determinati colori accostati al viso.
Iniziate così, a farvi l’occhio …
A breve ci saranno le altri parti ..
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A presto Giusy DE Gori per Rossetto e Merletto
Grazie per essere stata cosi chiara! :) (sono francesca, l'esp da te "diagnosticata" stamattina)
RispondiEliminaCiao cara son contenta che son stata utile. Ora aspetto foto con look esp :-p
EliminaAspetto con impazienza i prossimi articoli!È un piacere leggerti per il contenuto ma anche per la forma così coinvolgente ma chiara!!😘
RispondiEliminaCiao Giusy! Frequento la scuola per makeup artist con Eleonora Masseti, che mi ha parlato di te. Sarei interessata a farmi analizzare ma purtroppo non ho facebook... puoi farlo comunque magari tramite email o tramite whatsapp??
RispondiEliminaMolto utile e chiaro anche per chi come me è nuova di questo (favoloso) mondo! Complimenti.
RispondiEliminaArticolo interessantissimo. Attendo gli altri articoli con interesse
RispondiEliminaQuesto parallelismo con l'arte così profondo e curato mi ha fatto capire molto più di tante sigle e palette colori! Siamo solo all'inizio, chissà quanto abbiamo ancora da imparare 😍
RispondiEliminaMa che bell'articolo! Finalmente ho capito un po' di più si questa disciplina!
RispondiEliminaOttimo
RispondiEliminaCredo di essere un estate che si veste da primavera forse colpa dei miei capelli che sono un po'armati
Il mio colore naturale di capelli è biondo cenere e occhi verdi azzurri
Grazie
Ottimo
RispondiEliminaCredo di essere un estate che si veste da primavera forse colpa dei miei capelli che sono un po'armati
Il mio colore naturale di capelli è biondo cenere e occhi verdi azzurri
Grazie
Ciao vorrei mi dessi un consiglio perché non riesco a capire che stagione sono
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