29 marzo 2018

Armocromia: riflessioni


 

Armocromia

Sputi d’anima “armocromatici”


Il mondo è colore, il mondo è a colori, il mondo comunica in base ai colori. Se fossimo in un' opera cinematografica e ragionassimo ad immagini i colori sarebbero le star principali, il pilastro su cui si costruisce il film.


L’armocromia ci insegna l’equilibrio, la valorizzazione, perché a volte un colore è talmente forte che non si distingue più l’importanza del soggetto che lo indossa…  




Come sempre specifico, l’armocromia è uno strumento, non è un limite che ci poniamo, è un semplice mezzo di conoscenza di sé.

Nella vita di tutti i giorni esistono le emozioni con cui dobbiamo convivere quotidianamente, una pluralità di sensazioni, di varianti, di stati d’animo, che si alternano nella nostra psiche in contrapposizione agli impegni giornalieri. I colori, vuoi o non vuoi, sono legati alle emozioni, comunicano emozioni. Il nostro stato d’animo sente come proprie determinate tinte.

Basta pensare ai luoghi comuni “vedere rosso”, “faccia gialla”, “verde d’invidia”, ”sono arrabbiato nero”, “sono al verde”, “più bianco del bianco”, “blu Madonna”…. I colori hanno un loro valore simbolico che abbiamo assorbito coscientemente o irrazionalmente.


Non siamo corpi o volti imperfetti, proni alle mode del momento improntate su una società dissociata, siamo altro, siamo anche e soprattutto anima per chi ci crede o non ci crede. La mera realtà è che assorbiamo ogni emozione e la comunichiamo esteriormente con il colore o con il nostro modo di vestirci. La comunicazione non è solo verbale è anche non verbale.

Dipingo sin da bambina -due cose amo fare, dipingere e scrivere - non riesco ad immaginare la mia vita senza colori, ho un rapporto viscerale con essi, fanno parte di me, è come se fossero il mio prolungamento.
E l’armocromia?
L’armocromia è un mezzo, è una disciplina che serve ad apparire nella nostra veste migliore. Possiamo usarla costantemente, possiamo usarla solo in determinate occasioni, possiamo usarla tutte le volte che vogliamo. Essa non è un feticcio dietro cui nascondersi, non è una gabbia colorata con cui intrappolarci. E' semplicemente uno strumento che ci serve per apparire al meglio.
Ad esempio, sono un Autunno Profondo, orgogliosamente AP (acronimo di Autunno Profondo) la mia stagione è, appunto, profonda, neutro calda, a croma alto e contrasto alto



Profonda significa che i colori pastello, chiari, tenui, sotto il viso non mi donano. Se li utilizzo, soprattutto in questo periodo di estremo stress, risulterò ancora più abbattuta, stanca, provata.. C’è un vecchio detto popolare che esprime il concetto che vorrei comunicarvi:” aiutati che Dio ti aiuta”. Ecco sapendo che tali colori mi fanno risaltare tutti i difetti possibili ed immaginabili mi guardo bene, soprattutto ora che dormo molto poco, dall’ utilizzarli. 






Sono piena di rossi, verdi, marroni, alcuni viola, dei gialli, dei blu, porto bene il nero, utilizzerò questi.. Ma nessuno mi vieta di ricorrere ad altre tonalità.
Amo tutti i colori, arriva la primavera e ho una dannata voglia di corallo, infatti ho trovato degli abiti nel mio stile solo di colori che non sono in stagione come il rosa cipria, fucsia, blu elettrico e corallo…  Ho preferito quest’ultimo. Sapendo perfettamente che la struttura di questi abiti mi dona, ho preferito dare la priorità alla tipologia di vestito che mi valorizza cercando di “aggiustare” il colore… La perfezione sarebbe stata trovare abiti del mio stile con i miei colori ma è una impresa ardua, a volte ho fortuna a volte no…
Ho fatto questo ragionamento: sicuramente il rosa cipria mi sarebbe stato peggio perché non rispetta la mia caratteristica principale che è la profondità, poi è un colore non solo chiaro, è soft ed è neutro freddo, quindi è un categorico no per me. Lo utilizzo ugualmente ma di una tonalità più calda e lo uso spesso nei pantaloni e nelle gonne o negli accessori, quasi mai sotto il viso.
Il blu elettrico era troppo freddo per me, mi sbiancava stile emo, non era il caso; il fucsia era davvero estremo, mi usciva il sovrattono giallo e poi non amo molto i fucsia in generale; l’unico colore adattabile era il corallo e ne avevo anche voglia.. In questo periodo mi mette allegria, so come armonizzarlo, e ho preferito andare fuori stagione.
Questo è il ragionamento che ho fatto… E se volevo comprare qualcosa di blu elettrico perché è il colore preferito da mia madre e ne avevo bisogno? Lo compravo, punto, senza ma e senza se, mi sarei truccata a dovere e l’avrei abbinato ad un bel rosso dei miei, stile “pummarola” o ad un marrone testa di moro..  





Ci sono due punti di marrone che amo molto, mi rappresentano, non sono i soliti “marronazzi” che ti propinano in tutte le salse e che non sono assolutamente neutro caldi.  Uno è un ruggine con della profondità, molto intenso come punto di colore. 


Da H&M c’è un golf di cotone a trama delicata che ho postato di recente, l’altro è un testa di moro, è un marrone inteso  come il cioccolato fondente con una leggera venatura rossa che si intravede al sole… Sembra cangiante come il velluto. Amo molto questo genere di colore, lo trovo molto elegante sugli autunni.






Altro colore che adoro ed è della mia stagione, oltre ai verdi, è il colore della curcuma e dello zafferano… Sono due gialli diversi, uno ha dell’arancione dentro e l’altro è più chiaro e più giallo. 









Seguo spesso la moda ecosostenibile e ho scovato una fashion designer di Buenos Aires, Lucia Chain, che utilizza la garza di cotone di provenienza locale, realizzata con zero rifiuti e tinta a mano con fili di zafferano… Mi ha incuriosita tanto.
Innamorarsi di un colore è come innamorarsi di una emozione.
La capacità di innamorarsi è la più potente delle facoltà umane ed è del tutto casuale. Non c’è un perché ci si innamora, non è razionale,  ti innamori e basta, di uno sguardo, di una voce, di un odore, di un’emozione, e perché no, di un colore…
Innamorarsi della vita è l’antidoto che ci fa sopravvivere a tutto, unita al carattere è l’unico modo che abbiamo per cercare di essere felici nonostante le prove che essa ci pone.
Quindi, SI! innamoratevi di tutto quello che volete, non privatevi mai di cosa vi rende felice, ma, semplicemente, usate la testa
Il condizionamento è un vecchio testardo linguacciuto, persistente, attaccamento sterile a visioni altrui in un era totalmente digitale, ossia bulimica ed immateriale…  Un retaggio di tempi molto antichi, quasi medievali, aggiungerei…
Questo blog, i miei gruppi, il mio lavoro è nato per la personalizzazione, ma una personalizzazione differente dall’odierno comune sentire fatto di stereotipi alla Kardashian quasi tutti uguali… 


Non promuovo un “personalismo seriale” creato scientemente attraverso perversi piani di marketing che ci omologano senza pietà, illudendoci di esseri speciali e diversi..  Ma poi diversi da chi? Da cosa? Siamo tutti esseri umani, diversi, ma sempre esseri umani.
Siamo assuefatti da stimoli esterni creati per farci comprare e farci sentire unici, siamo lobotomizzati da un desiderio fatto di capricci che soddisfiamo a costo di non ascoltare quello che davvero siamo.

Lo stile, il dettaglio sottile, la riscoperta di noi stessi, la sfumatura dei nostri colori non è l’esibizione garrula, un carosello permanente, fine a se stesso, chiassoso, creato per mostrare al pubblico virtuale chi siamo…  Noi siamo quello che siamo, quello che vogliamo essere, quello che siamo diventati,  a prescindere da chi ci guarda..
Credo nell’individualità  vera, di un look costruito intorno alla persona, al suo carattere, alle sue esigenze pratiche, perché è il frutto di un dialogo interpersonale tra me e quella persona con l’ausilio di alcune discipline quali l’armocromia e lo stile.
Credo nell’unicum, quale essere imperfetto, e come tale, meraviglioso nella sua imperfezione.
Ogni tanto mi piacerebbe istigare all’esodo di un cambiamento interiore dove l’essenza della libertà non è qualcosa di surreale o empirico ma è semplicemente una realtà. Una realtà in cui ci sono mille modi di vivere la propria vita, nessuno giusto e nessuno sbagliato, semplicemente liberi di vivere come più ci piace e come più ci viene meglio.








con tanto tanto affetto,
Giusy de Gori 

NB: Le foto esposte sono a scopo illustrativo e sono prese dal web. 
#Armocromia

3 commenti:

  1. Stupendo articolo, come sempre del resto. Un caro vai augurio a te e alla tua famiglia giusy. Vissia

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  2. Sempre delizioso leggerti! Buona Pasqua Giusy

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