15 agosto 2015

Corsetto

Dopo il loto d'oro tocca al re degli indumenti di seduzione che è arrivato, in variante più confortevole, anche ai giorni nostri: il corsetto. L’indumento aveva lo scopo di conferire alla donna una vita molto sottile (l’ideale non superava i 40 cm) in netto contrasto con la gonna che doveva essere molto, molto ampia.






I primi corsetti comparvero nel XVII secolo ed erano dei busti in metallo chiusi sulla schiena con una molla o una chiave. Presto questo tipo di indumento venne sostituito con uno più “confortevole” formato da stecche di balena o vimini cuciti direttamente nel tessuto. Indossare il corsetto non era cosa semplice e richiedeva l’aiuto di qualcuno. Tutte ricorderemo la famosa scena del film Titanic durante la quale Rose viene aiutata dalla madre a chiudere i lacci del bustino.

Thorstein Veblen, sociologo ed economista statunitense, scrisse nel suo libro “La teoria della classe agiata” che “il busto è uno strumento di mutilazione al fine di ridurre la vitalità del soggetto e di renderla evidentemente inadatta al lavoro. Certo esso menoma le attrattive personali di chi le porta, ma la perdita subita in questo senso è compensata dall’evidente accrescimento del suo valore di mercato”.
Belle da morire ci sarebbe proprio da esclamare!
Come si rischiava di morire con il busto (corsetto) vi chiederete???

L’uso del busto non era privo di controindicazioni. Il fisico subiva trasformazioni esteriori ma, soprattutto, e più sicuramente più pericolose interiori. Tutti gli organi interni venivano compressi verso l’alto ed erano molto frequenti le emorragie interne, gli svenimenti e i disturbi digestivi.

La cronaca di quell’epoca narra di alcune giovani donne morte per aver indossato corsetti talmente stretti che le costole avevano trafitto loro il fegato.

I corsetti che conosciamo noi sono di tutt’altro stile. Per noi rappresentano un capo sexy da utilizzare nel gioco della seduzione. Sicuramente non sono più indumenti di tortura e costrizione.
E mi piace pensarli così sinceramente .... 
D'altronde chi di noi non ha sognato vedendo Miss Rossella in Via Col Vento prepararsi alla festa mentre Mamy le allacciava il corsetto ..
<<Avere detto e ridetto che vera dama in pubblico deve mangiare poco come uccellino, non stare bene che nella casa di Mister Wilkes tu ti abbuffare come tacchino.>>

R &M

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