Il mio metodo di analisi dello stile è basato sulla contestualizzazione di stilisti, di epoche, stili, accessori, vestiti; sull'utilizzo del colore secondo la disciplina dell’Armocromia; sulla rielaborazione del metodo dello stile Yin e Yang. Il tutto relativo ad una determinata persona che viene valorizzata per le sue peculiarità, ovvero a tutto tondo.
D'altronde l’haute couture era questo, era la lavorazione su misura.
A me è sempre piaciuto trasformare l’haute couture che tutti vedevano inarrivabile e troppo di lusso in immagine, in comunicazione.
Noi comunichiamo con la nostra immagine, noi ci serviamo di essa per ritrovarci.
Del resto, gli stilisti questo fanno, prendono dal passato e lo riadattano sulla donna moderna.
Ad esempio, Halston verso la metà degli anni 70 affermò un minimalismo pulito ma caratterizzato dall'utilizzo di stoffe sontuose, ricche ma per capi-base. Pochi sanno che il suo erede fu Calvin Klein, che continuò la vestibilità facile con l'utilizzo di colori neutri.
Perché, oltre il discorso legato al marketing, ogni stilista segue i suoi colori, e lo si intuisce nelle sfilate.
Armani, ad esempio, fu il primo in assoluto che destrutturò completamente la moda maschile italiana portandola all'avanguardia nella moda internazionale. Armani destruttura la giacca con una fluidità senza pari. Versace al contrario usò il termine glamazon, la donna amazzone che rappresentava il glamour predatorio, voluttuoso della donna che "non deve chiedere mai". La donna che sfida l’uomo e non ha paura di farlo. Cavalli pure è sul filone Versace. La Westwood mixa invece elementi punk ad elementi settecenteschi in un vortice di miscugli ultramoderni ed antichi.
Il mio amato Alexander Mcqueen, di fatto, oltre ad avere un’abilità tecnica nel taglio e nella costruzione, crea uno stile surreale, onirico, basato su epoche differenti. I colli erano stile fine 800, usava molto il drappeggio, costruiva i vestiti orizzontalmente bipartiti. Scolpiva come Capucci ma seguendo un suo filone artistico frutto della storia e dell’amore di epoche passate e di gusti ed esperienze personali.
Le persone vogliono indossare per molte, complesse, anche contraddittorie ragioni, uno stile loro che le faccia sentire belle, singolari, valorizzate, diverse e profondamente se stesse. Un bravo consulente d’immagine è un artista di fondo, che deve cogliere le varie sfumature di una persona e tramutare le immagini che ti comunica il cliente in look, soprattutto in ciò che è adatto su quella persona.
A livello pratico nel suo vivere quotidiano, fatto di commissioni come: fare la spesa, portare i bimbi a scuola, le uscite con le amiche. Per fare questo questo si avvale delle discipline che reputa opportune come: l’Armocromia, il colore, la moda e il costume, il metodo Yin e Yang, i profumi, il portamento, la dialettica, la gestualità, il saper portare i tacchi, la dizione. Tutto!
Un bravo consulente dovrebbe curare tutto. Si serve di varie materie, le sviscera appieno, le metabolizza, le fa sue e le rielabora a modo suo. Personalmente sono andata oltre il comune sapere di una singola disciplina. La sto rielaborando seguendo un mio filone logico e culturale e la sto adattando ai casi concreti.
Sarete voi a dirmi se funziona o no. Focalizzarmi sul singolo dettaglio mi fa perdere la visione dell’insieme.
Ad esempio dalla teoria alla pratica.
Mi è capitato recentemente il caso di una bella signora, armocromaticamente Autunno Soft Profondo ma nella sua corporatura ha una forte componente Dramatic, una Gamine e una Natural. Questo come si traduce nei suoi outfit?
Con il Natural la componente autunnale si fonde, ma con gli elementi Dramatic e Gamine la softness assolutamente no, litigano.
Stona sempre qualcosa.
Il Gamine ha bisogno di contrasti, il Dramatic di teatralità; la sua immagine era piatta. Ecco lì che, mentre sul make-up ho seguito l’Armocromia, sul vestiario le ho messo contrasto. Un contrasto da Autunno Profondo.
Questo discorso potrebbe fare inorridire i puristi dell’Armocromia, ma come tutti i pionieri di concezioni chiamiamole d’avanguardia, lo accantono allegramente e seguo un mio filone logico basato sul valorizzare un essere umano nella sua unicità.
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