2 marzo 2017

Edizione 2017 degli Academy Awards, 89esima edizione degli Oscar -Fashion e beauty look delle star sul red carpet.

Edizione 2017 degli Academy Awards, 89esima edizione degli Oscar. 

Fashion e beauty look delle star sul red carpet.

Il mood di quest’anno è riassumibile in queste poche parole chiave: low profile, semplicità, poco glamour, insomma una noia. C’è persino chi sostiene che sono stati esibiti gli abiti più brutti della storia degli Oscar. Io non mi lancerei in tale affermazione, ma nemmeno posso dargli completamente torto. Tralasciando il discorso armocromia - se dovessi valutare gli outfit in base all’armocromia non dovrei salvarne nessuno - il red carpet degli Oscar 2017 è risultato abbastanza sobrio, senza look eccessivi o stravaganti, e nessun abito da sogno in particolare.
I colori più gettonati sono stati il bianco, l’oro chiaro, il rosso,il grigio chiaro e l’onnipresente nero.
Oscar chiama oro, ma quest’anno, più che l’ effetto Ferrero Rocher, c’è stato il ritorno di Tutankamon.
Tra le altre cose (alcune divertenti, altre purtroppo imbarazzanti) Meryl Streep era presente, e non era nuda. Dopo la querelle con Maison Chanel per un vestito che avrebbe dovuto indossare e che non ha indossato, infatti, la veterana Merylin ha scelto una jumpsuit con strascico blu notte firmata Elie Saab. Non male come idea, ma forse avrei contrastato un pochino il blocco unico di colore con la cintura di un color pastello oppure con la clutch di un colore differente .


… ma passiamo adesso agli outfit nel dettaglio.

Octavia Spencer e Olivia Culpo vestono Marchesa, entrambe indirizzate sui toni dell’argento, tra piume e frange, un glamour adulto, condito da un’abile manipolazione dei tessuti opulenti.
Il richiamo agli anni Venti è inevitabile.
Marchesa è una griffe che personalmente amo molto, fondata da due stiliste inglesi nel 2004 (Georgina Champman e Karen Craig). Il brand fa riferimento alla Marchesa Luisa Casati e trasmette proprio lo stile decadente fin de siecle. Stile decadente, dedicato ad un pubblico moderno, con forme che valorizzano sempre la fisicità individuale e materiali di lusso.
Octavia Spencer ha una fisicità importante, eppure porta con disinvoltura un abito dal corpetto aderente con un drappeggio orizzontale che apre una gonna ampia lavorata con delle piume che a loro volta formano una specie di cascata. L’abito fa notare la meticolosa manualità di chi l’ha creato. Olivia Culpo ha, invece, un abito di pizzo ispirato agli anni 20, con una generosa scollatura a V, portato in vita con una cinturina nera assolutamente perfetta per dare contrasto e che riprende la clutch. Belli anche gli anelli. Solo i rispettivi make up non mi hanno entusiasmata. Le labbra nude ad entrambe non donano, ci voleva il giusto bilanciamento tra labbra ed occhi a mio avviso.



Armani non ha sbagliato un colpo con Viola Davis, abito che valorizza tutta la silhouette dell’attrice e che riesce a scolpirle il fisico imponente. Sembra quasi che lo stilista glielo avesse cucito addosso. Lo sguardo si sofferma per via di un cut-out fatto ad arte sulle sue bellissime spalle. L’unico appunto che proprio mi permetto di fare riguarda quel punto di rosso che non armonizza molto su di lei, ma tutto sommato se lo poteva permettere. Non posso dire la stessa cosa per il make- up assolutamente troppo minimal, credo sia stato voluto così naturale per via del colore dell'abito "totalizzante".



Kirsten Dunst ha sfoggiato, invece, un vestito nero lucido dalla lunghezza asimmetrica di Dior, abbinato ad una pettinatura raccolta e ad un collier ed orecchini in brillanti di Niwaka d. Il trucco era in stile “bambolina”, con gli occhi più marcati. L’abito mi è piaciuto moltissimo, peccato per le scarpe che hanno massacrato l’outfit finale. Avrebbe dovuto indossare dei saldali gioiello che lasciavano il piede nudo, per darle slancio e leggerezza al vestito. Le scarpe usate, invece, hanno chiuso il vestito, sia per il modello sia perchè nere, e il cinturino poi non era proprio adatto.



Passiamo a Sofia Carson, che è stata anche “armocromaticamente ” perfetta. Indossava un abito principesco bianco con strascico e applique e ricami dorati di Monique Lhuillier. Bellissimo il raccolto e il rossetto rosso fuoco che ha vivacizzato il tutto facendola sembrare Biancaneve. Stupenda!



Dakota Johnson si è presentata in Gucci, collier ed anelli invece di Cartier. Nonostante sia il look più bocciato in assoluto non mi sento del tutto negativa. Spiego le mie motivazioni. L’abito è ispirato agli anni 30 ed ha una linea bellissima . C’è chi ha scritto che fosse ispirato agli anni 40, ma non sono molto concorde: visto la struttura dell’abito e il punto vita, infatti, è abbastanza evidente che si tratta degli anni 30. Gli abiti da sera erano aderenti al corpo, le spalline erano di uso diffuso. Tornando a noi il problema di questo outfit risiede nel fiocco esagerato, che scende in verticale sembrando quasi un “grembiulino”, e la pettinatura che proprio non è adatta ad un abito così accollato. Dakota Jhonson ha una fronte importante, la frangia piena o laterale deve essere la "sua migliore amica" in ogni occasione.  Un abito del genere esige il raccolto, andava fatto uno chignon molto alto con frangia laterale. Il collier di Cartier nemmeno era appropriato, in quanto sarebbe stato preferibile indossare degli orecchini. Il make up era assolutamente troppo caldo per lei, (Dakota Johnson è un’estate) e il color champagne\avorio nemmeno la valorizzava. Fosse stato un grigio perla, senza il maxi fiocco, con una pettinatura diversa, un paio di orecchini stile Chopard ed un make up decisamente più freddo sarebbe stata una delle donne più glamour e raffinate del red carpet. C'è da dire che un fiocco più piccolo piatto e orizzontale avrebbe richiamato troppo lo stile anni 60 e snaturato un abito anni 30. Personalmente avrei evitato proprio l'uso dei fiocchi in vita nonostante, credo, sia lo stile Gucci a richiederlo. L'attrice ha già indossato abiti Gucci in passato e ho notato sempre la costante dell'uso del maxi fiocco in vita. Inoltre avrei abbinato una clutch rivestita in pelle scamosciata in modo da fare il giusto contrappunto materico alla lucentezza del vestito. Ho notato che la principessa Kate Middleton per il ricevimento preolimpico a Buckingham Palace nel giugno 2012 ha abbinato una redingote in lucente raso celeste con una clutch firmata McQueen di camoscio grigio chiaro e il contrasto di materiali funziona benissimo.
PECCATO.




Spostiamo adesso l’attenzione su due star che hanno scelto d’indossare il bianco: Karlie Kloss in Stella McCartney, collier ed orecchini Nirav Modi e Darby Stanchfield in Georges Chakra. Personalmente, le ho trovate molto d’effetto nella loro linearità. Luminosi i make up, soprattutto quello di Karlie Kloss, bellissimi i gioielli. .Darby Stanchfield assomigliava ,come acconciatura, a Emma Roberts, entrambe truccate “in versione Veronica Lake”. C’è da specificare che Emma Roberts aveva un effetto glow molto accentuato in contrasto con le labbra mat (il rossetto era Matte Revolution Red Carpet Red). E’ stato interessante seguire su Instagram la guru Charlotte Tilbury che l’ha truccata insieme all’hair stlist Nikky Lee. Siccome l’ho reputato uno dei make up più interessanti della serata, ho “indagato” su instagram con estremo piacere. Charlotte Tilbury è molto particolare come MUA. Mi ha piacevolmente colpita.
Altra curiosità è il fiocchetto azzurro che spiccava sull'abito di alcune celebrities tra cui quello di Karlie Kloss. Aveva un significato ben preciso. E’ il simbolo del dissenso nei confronti di Trump e delle sue soluzioni adottate nei confronti delle donne e degli immigrati. La sigla ACLU, ovvero l'American Civil Liberties Union, è l’acronimo di un organizzazione no profit. Tale onlus da circa 100 anni si impegna a difendere i diritti civili e le libertà individuali. L'ACLU ha istituito un fondo, il Constitution Defense Fund (tradotto: Fondo per la Difesa della Costituzione) che ha diversi obiettivi tra cui la tutela dei diritti degli immigrati e la difesa dei diritti LGBTQ.











Siccome ho citato il make up di Emma Roberts, è giusto anche che mi soffermi di più sul suo look della serata.
Impeccabile nel suo vintage il black and white le valorizzava il fisico; però ho trovato eccessiva la scollatura, nonostante non sia risultata volgare. Il suo outfit richiama quello di Michelle Williams sempre in nero e bianco con una scollatura a V molto profonda. Bello il cortissimo pixie per l'ex star di Dawson's Creek ma il colore è troppo freddo e ossigenato per lei.







Per quanto riguarda il vestito, non sono amante dei nude look, soprattutto in queste determinate serate. C’è da fare una precisazione però: su Emma Roberts e Michelle Williams non risultano volgari.
Effetto diverso su  Jennifer Aniston, che sfoggiava un total black con scollatura e spacco vertiginosi per presentare un premio, Amy Adams e Taraji P.Henson ( vestite rispettivamente in Tom Ford e Alberta Ferretti) li ho trovati troppo sfacciati e come si sul dire  “straripanti” per una serata del genere.




Quest’utima edizione è stata quella che ha visto trionfare Emma Stones.
L’attrice si è mantenuta sul low profile e il genere “retrò twist” le dona incredibilmente. Difficilmente sgarra un outfit, non esagera mai, si mantiene sempre con uno stile vintage anni 20 molto raffinato che la ripaga bene, anche se poteva osare un pochino di più. L’abito era di Givenchy Haute Couture color oro chiaro abbinato agli orecchini di Tiffany & Co. Le frange nella parte inferiore le donavano movimento mentre camminava facendole intravedere le gambe.
Nel make up l’attrice ha puntato su un gioco di rossi che va dai capelli al rossetto rigorosamente matte come ha fatto la già citata Emma Roberts. Mi piacerebbe tanto vederla con un abito principesco nei toni del blu, solo per pura curiosità .



Molto chiacchierata è stata Janelle Monae per via di un Elie Saab Couture molto vistoso. Era tutto un tripudio di trasparenze, uccelli ricamati, gonna dalla larghezza esagerata, cinta, tanti gioielli, cerchietto. Il modello alla manteu riprende quelli del 1753. Chiamiamoli abiti ottocenteschi, fatti all’epoca in broccato, così ampi che erano riservati in occasioni formali , durante le quali colei che lo indossava doveva passare di sbieco attraverso le porte. L’abito di Janelle Monae non è cosi ampio, ma tutto l’insieme risulta eccentrico. A proposito mi sovviene una domanda: visto tutto il clima di “austerity” della serata, non c’era forse bisogno di qualcuna fuori dal coro, che ricordasse che la serata degli Oscar è fatta anche di eccessi? A me è piaciuto da morire, che vi devo dire… Lei si è calata nella parte e sembrava una regina naif dal cuore gotico. Assolutamente nelle mie corde.






Passiamo ora ad Halle Berry, in Atelier Versace. L’abito trovo le donasse particolarmente, ma la capigliatura selvaggia da Re Leone, nonostante fosse “simpatica”, ho trovato che svilisse un pochino il vestito, che poteva essere valorizzato in altro modo.




Deliziosa Rosalind Ross, 26enne fidanzata di Mel Gibson, con un celeste pastello che la illuminava particolarmente.


E’ adesso il turno delle note dolenti…
Ginniger Goodwin, la star di “Once Upon a Time” porta sul red carpet un vestito vedo/non vedo rosso, tutto chiuso, che non soltanto non le donava per via del colore, ma non era proprio adatto a lei. Sembrava la versione colorata e magra di Maria Sconsolata.
Non capisco perché si ostini a portare i capelli così. Un taglio del genere non le da tridimensionalità al viso, sembra un uovo, ed è un peccato, perché avrebbe una bellezza molto particolare in realtà. Qualcuno dica al maritino che il marrone NON SI USA MAI la sera in occasioni formali. Non solo ha usato il marrone come giacca da smoking ma l'ha pure abbinata ad un pantalone di un tessuto diverso per completare il tutto. Mi duole dirlo, ma non si potevano vedere entrambi.




Il rosso è un colore scelto pure da Ruth Negga, rosso Valentino per l’esattezza. L’attrice indossava un Valentino Haute Couture, con un cerchietto Irene Neuwirth e gli orecchini Gemfields. Il colore era l’elemento che mi disturbava di più in tutto questo outfit. Il vestito è estremanente elegante in realtà, lo stile riecheggia il gotico, con le maniche lunghe, il collo alto, il trucco dark ma tutto l’insieme non funzionava. Avete presente la Santa Inquisizione spagnola? Periodo in cui si indossavano abiti neri sempre più accollati, anzi chiusi sotto il mento da una piccola gorgiera, e nulla del corpo femminile doveva essere esibito? Ecco, tranne il colore, l’insieme mi ha ricordato tutto questo. Da notare pure quando l’attrice camminava e una signora le reggeva lo strascico, camminava con la testa abbassata ed aveva una postura dismessa. Mi ha fatto un pochino tenerezza. Non solo questo tipo di rosso non è armocromatico, ma non è proprio "tipa" da rosso in generale. Il trucco, poi, le ha dato la botta di grazia per il de profundis finale… Dalla Santa Inquisizione al patibolo, il passo è breve...





Altre note dolenti in arrivo: Scarlet Jhohanson, Nicole Kidman, Charlize Theron e Jessica Biel.
La prima era vestita Azzedine Alaia con gli orecchini Fred Leighton; Charlize Theron in Christian Dior Couture, mentre gli orecchini meravigliosi erano di Chopard; Nicole Kidman in Armani Privé;
ed infine Jessica Biel in un Raufman Franco.
Scarlett Johansson si è distinta per un make- up: gloss rosato sulle labbra, trucco occhi con un deciso punto luce nell’angolo interno e un blush molto vivace. Il taglio dei capelli dal sapore rock le donava un’aria sbarazzina che non mi aspettavo. Bello il colore dell’abito. Quest’anno c’è il ritorno allo stile New Romantic con contaminazioni bohemien, ma tutto questo gioco di trasparenze più che valorizzarla la rendeva un pochino ridicola. Belli gli orecchini.






Charlize Theron aveva gli orecchini più belli di tutta la serata. Oro bianco e diamanti di alta gioielleria in due tagli diversi (a goccia e a cuore) che hanno fatto sognare tutti, firmati Chopard della collezione Garden of Kalahari.










Per quanto riguarda il vestito di Dior, color grigio-bronzo stile goddess con plissettatura e spacco, ho trovato la invecchiasse. Nonostante il suo fisico statuario le consenta di vestirsi pure con i sacchi dell’aspirapolvere, non le rendeva giustizia.




L'abito indossato alla serata degli Oscar l'anno scorso come linea la valorizzava molto di più, e anche il colore armonizzava meglio rispetto al  grigio bronzato di quest'anno.


Stesso discorso vale per Nicole Kidman e Jessica Biel. La Kidman aveva dei ricami importanti, ma unito al colore di capelli la facevano diventare un tutt’uno. La salvava il rossetto.
Jessica Biel, con il suo fisico meraviglioso, in stile Tutankamon non rendeva nemmeno il 20% di quello che potrebbe essere lei al naturale.












Prima di concludere questo articolo volevo farvi notare anche le scarpe di Naomie Harris in Calvin Klein by Raf Simons. Tralasciando il vestito da cocktail, le scarpe erano una diversa dall’altra, con la fascetta che riprendeva il cinturino e viceversa. Le ho trovate geniali. M’ipnotizzano.



Ho detto più o meno tutto, spero che sia stato di vostro gradimento.

A presto Giusy de Gori per Rossetto e Merletto

2 commenti:

  1. Ho un paio di domande sull'armocromia: Ruth Negga, che significa che non è tipa da rosso? in teoria non c'è un punto di rosso in ogni stagione armocromatica? E invece come mai alcune Estati Assolute tipo Emma Stone o Christina Hendricks sembrano stare bene con i capelli rossi? tra l'altro sono entrambe bionde naturali eppure quando si tingono di biondo sembrano un pò slavate.

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    1. Ciao cara, Ruth Negga non è tipa da rosso significa che dalle foto che ho visto non ne aveva l'attitudine. A prescindere dall'armocromia è come so portano i vestiti, e un abito del genere non puoi portarlo a testa bassa. Tutto qui. Per ciò che riguarda Emma Stone o Christina Hendricks non le ho ancora analizzate ..Non personalmente magari. Sto rianalizzando tutte da capo. Ti saprò dire appena finisco. Baci

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