23 dicembre 2015

Estate Soft Chiara

Estate Soft Chiara 

Vip di riferimento:

Jennifer Aniston, Jessica Biel, Maria Elena Boschi, A.J. Cook,Miley Cyrus, Claire Danes, Leonardo DiCaprio, David Duchovny, Clint Eastwood, Jake Gyllenhaal, Chris Hemsworth, Bon Jovi, Camille Lacourte, Madonna,Viggo Mortensen, Sarah Jessica Parker, Brad Pitt, Ellen Pompeo, Kate Winslet .
Caratteristica principale:soft - Caratteristica secondaria: chiaro
Livello di contrasto: medio/basso - Croma: basso - Sottotono: neutro/freddo




























Introduzione:

Goethe sosteneva che il colore eleva l'uomo dal materiale allo spirituale .
Questa stagione ha i colori che fanno uscir fuori la bimba sopita che è in me, in bilico tra il sogno e la dura realtà. Queste nuances fatte di pastelli che virano dall'azzurro al violetto cangiante fanno rivivere la fanciullina che vive dentro di me e che ricerca nel colore la sua passione verso la pittura, una pittura fatta di magia, di ritmi pacati e di stati d'animo passati. 
Un assolo di chitarra mi fa da album sul quale fissare le immagini più belle della mia vita che,come una girandola di emozioni, scorrono veloci tra le quali un sorriso, un'immagine, un colore ,un sogno...





Ecco le stagioni chiare.
Sono dunque quelle stagioni che riecheggiano il sogno, le chiamerei quasi  <<stagioni oniriche>>. Di solito il colore comunica una emozione, un messaggio, a me riportano questo.
Sono i colori delle fate ...L'estate soft chiara è una stagione c.d.chiara; è fatta di colori mediamente chiari e soft .
Il sottotono è neutro, neutro-freddo.

La caratteristica principale è Soft quindi è essenziale per un risultato ottimale, naturale "armocromatico"che i colori siano soft .
Partiamo dal significato letterale del termine inglese soft:
1) Che suscita emozioni e sensazioni piacevoli e delicate: musica, atmosfera etc.
2) Accomodante, accondiscendente.
Applicato ad un colore significa delicato, non smorto, bensì etereo, morbido,soffuso.
Passiamo alla caratteristica secondaria, i colori devono avere una certa profondità, non sono luminosi ed eterei come quelli dell’Estate Chiara ma rimangono comunque relativamente chiari.
I colori sono un mix tra la palette dell’Estate Chiara e quella dell'Estate Soft Profonda.
Il risultato? Colori dell’Estate Chiara, sfumata di grigio.
Delicatezza e morbidezza.
Colori che prendono quindi la delicatezza dell’Estate Chiara e un pizzico della profondità dell’Estate Soft Profonda. E' una palette fatta di colori medio-chiari, vellutati, sfumati. Un soffio di grigio smorza la vivacità dei colori, li spegne e aggiunge loro profondità.
Non confondetela però con l'estate soft profonda, l' esc è assolutamente più eterea più chiara come stagione. L'estate soft profonda è una stagione SCURA, non dimenticatelo.
L'Italia è la patria delle stagioni profonde e soft profonde ma noto che di estati ce ne sono parecchie mentre di primavere pochissime.
A tratti se osservate i colori, può sembrare davvero molto simile come stagione ai colori dell'estate chiara, ma quest'ultima è più candy, più giocosa,i colori sono più accesi, è Alice del Paese Meraviglie.
L'estate chiara è assolutamente Alice in Wonderland.




L'estate chiara soft invece è decisamente più aristocratica, è quell'aggiunta di grigio che la rende più di classe, meno candy, meno Alice. Secondo la mia personale reinterpretazione delle stagioni ha un'accezione regale, principesca, snob.



Le primavere sono più lolite insieme all'estate chiara, le estati più aristocratiche, ma non tutte: le aristocratiche sono due, l'estate soft chiara e l'estate assoluta.
Mi sono chiesta se può una <<banale>> aggiunta di grigio nei colori pastello donare quest'aristocrazia..
Riflettendoci si, perchè il grigio smorza un pizzico l'effetto Candy Candy dei colori pastello e dona quella <<snobbitudine>> che personalmente apprezzo molto.
Tuttavia quest'aggiunta di grigio induce a ritenere che questi colori non hanno una concezione <<freddamente formale>>, stile bon ton estremizzato, ma al contempo hanno una forza onirica potente (da fanciullino Pascoliano).
Mi vengono in mente tre figure, una è il film Romeo+ Giulietta di William Shakespeare (William Shakespeare's Romeo + Juliet) di Baz Luhrmann del 1996,con Claire Danes e Leonardo Di Caprio entrambi estate chiara soft tra l'altro, ed esprimono in pieno l'essenza di questa stagione.






L'altra invece è una foto di un calendario Pirelli del 2004 di Nick Knight, ho amato tantissimo questo calendario perchè è arte pura. Sono fotografie erotiche oniriche e trasgressive.
Un calendario ad altissimo tasso erotico, smorzato, sbiadito, annebbiato da complicatissime elaborazioni al computer, cromatiche e non.
Queste foto sembrano create da pennellate di astratto, a tutto colore, dove il sesso da scabroso diventa virtuale, tenue, persino infantile.
Nick Knight ha voluto fare «un calendario dalla parte delle donne», illustrando le fantasie erotiche così come gli sono state confidate da un gruppetto di signore famose, quattordici, di cui una sola italiana, la mia <<amata>>Isabella Rossellini.
Isabella Rossellini ha una classe che ho sempre anelato, sin da bambina subivo il suo fascino quando la vedevo sulle copertine dei giornali.
Fra le altre la cantante islandese Bjork, Catherine Deneuve, la trasgressiva Courtney Love, la signora Polansky ,Emmanuelle Seigner, Liv Tyler, Stella McCartney, la maitresse di Hollywood Heidi Fleiss.
Avrei pagato per essere una mosca e sentire tutte quelle confidenze peccaminose,lo ammetto, è venuto fuori di tutto, il fotografo però si è impegnato a non rivelare chi aveva confessato che cosa.
C'è la signora che sogna di trovarsi da sola seminuda sotto il diluvio con otto pompieri otto.
C'è la signora all'ottavo mese di gravidanza che, distesa fra i papaveri, chiede sesso a un uomo che non sia suo marito.
C'è la dama che va al cinema e nell'oscurità si lascia toccare.
C'è la Lolita in abito da sposa virginale.
C'è la fantasia felliniana della morbida signora in guepière strizzata e maxiseno al vento su un'altalena intrecciata di fiori.
Tutto è suggerito e niente è esplicito.
Una volta soddisfatto dei suoi scatti Nick Knight ha trasformato le immagini con la tecnica del «melting», sciogliendo i contorni, sfumando le ombre, cancellando e ammorbidendo.
«Sono intervenuto sulle foto per renderle oniriche, scene che hanno la consistenza incorporea del sogno», spiega Knight, amato più che come fotografo, come artista pop.
Il calendario è bellissimo, sembrano dei quadri pop alla Andy Whorol,ma è il mese di gennaio che mi fa pensare a questa stagione..
La modella Natalia Vodianova (credo proprio che sia una estate) dorme in un letto a forma di nido.Lo scenario è assolutamente onirico, i colori del celeste sono soffusi sfumati da morbide ombre ma tutto è molto chiaro..
Questa foto a mio avviso mi ricorda tanto l'Estate Chiara Soft per la delicatezza dei colori e il senso di sogno che trasmette. 




Sono queste le immagini che mi fanno venire in mente la stagione esc, si tratta di  un personaggio storico che in assoluto incarna la sua essenza, la regina Maria Antonietta .



Sicuramente l'ho scelta per i colori ma anche come li accostava,l'uso che faceva del colore,l'atmosfera;tutto ciò che riguarda la regina Maria Antonietta ricorda la stagione dell'Estate Soft Chiara.

Maria Antonietta è stata una vera style icon dell'epoca delle Fetes galants.

Personalità molto complessa e anche molto strumentalizzata (come la povera Lucrezia Borgia). 
Due donne in particolare influenzarono il costume europeo in questo periodo: Madame de Pompadour, favorita di Luigi XV,(una donna intelligentissima,aggiungerei)  e Maria Antonietta, moglie di Luigi XVI, ultimo della dinastia dei Capetingi, ghigliottinato assieme alla regina durante la rivoluzione Francese.
Due donne a mio avviso completamente differenti.
Entrambe sono l’emblema dell’estate soft chiara; come personalità preferisco di gran lunga Madame de Pompadour, amante dell'arte .Scoprì e finanziò il genio di Volteire e non solo.
E' stata una delle poche donne ,di cui ho letto la biografia, a riuscire a far legare a sè un uomo di potere aldilà dell'età e dell'aspetto fisico..E vi assicuro che nel passato non era impresa facile per una donna.
Maria Antonietta è più popolare, il film di Sofia Coppola (che adoro) la consacra icona di stile e le ha in qualche modo dato giustizia togliendo il forte pregiudizio che giaceva nei suoi riguardi.Una delle figure più controverse della Rivoluzione Francese ,Maria Antonietta è oggetto di molte speculazioni e polemiche nonostante tutto il dramma e gli intrighi che circondano il suo nome.Non vi è alcun dubbio che la regine fosse una leader in fatto di stile e di moda e la sua creatività era anni avanti rispetto ai suoi contemporanei.(Non sbagliava mai un colpo, altro che Kate Middleton....)

Per tali motivi ho preferito quest’ultima.
Le sue frivolezze e il lusso eccessivo e bizzarro, le sono costate letteralmente la testa.
Pochi sanno che la bellissima Maria Antonietta si dice che in realtà tanto bella non era.
Il dato storico che ci induce a pensare questo è  negli scritti di alcune persone che la conoscevano direttamente,in primis desunto dalle “amorose” lettere di sua madre per esempio; poi guardando i ritratti un po’ più obiettivi.
Non si può negare però che la sovrana fosse terribilmente affascinante, molto snella, di pelle chiara da vera austriaca con un bel colorito rosa, sicuramente dovuto ai fard dell’epoca.
Vedendola sembra sul serio una Estate Chiara Soft.


Colori e Profumi

Pochi sanno che ha inventato i nomi dei colori , cercato ispirazione nel quotidiano, e sempre sfidando il costume del suo tempo. Il suo proposito è stato visto come distruttivo per l'industria della seta francese, fino a quel momento,molto lenta ,statica e vetusta.
Maria Antonietta richiedeva costantemente nuovi colori, spesso ispirata da oggetti, da persone o eventi che hanno dominato la sua esistenza. Il suo tempo trascorso al Petit Trianon ha ispirato non solo abiti, ma anche la necessità per i colori e tessuti naturali.  Tra le curiosità scoperte ce n'è qualcuna davvero interessante che vorrei segnalarvi.
E' inutile che vi scriva la biografia di Maria Antonietta, vi annoierei e basta,trovo più sfizioso riportarvi dati personali più curiosi.
Si è scoperto che la regina amava fare il bagno e profumare il corpo e gli ambienti con particolari essenze.




Inoltre che tra le sue essenze preferite c'era quella alle rose ma soprattutto ai fiori d'arancio. 
Pare infatti che amasse profumare l'acqua della vasca con essenze di quest'ultimi. 
Per quanto riguarda i colori sappiamo invece che la regina, al di là delle mode del momento come il  famoso "color pulce" una specie di marroncino misto al rosa antico,prediligeva i blu e i pastello in generale.
Il color pulce era utilizzato soprattutto nel taffetà.Avendo questa stoffa colori lucidi e riflettenti dava l'idea del dorso di certi insetti.Probabilmente era una sorta di taupe che è nella palette dell'Estate Soft Chiara.
Altro colore soprannominato da lei era il color "cacà dauphin"( un marrone verdastro opaco) ispirata
dalla popò del suo primogenito...
Amava molto i toni del blu, dell'azzurro e del lilla e pare invece detestasse l'arancione tanto da sconsigliarlo persino alle sue dame.Molto probabilmente sapeva che l'arancione le stava malissimo ,infatti quest'ultimo,e il corallo e le sue varie declinazioni sono colori che le estati devono evitare come la peste,almeno sotto il viso.
Il suo amore per i colori pastello era così evidente tanto da  sceglierli alla Petit Trianon, la sua personale proprietà.



Riprendendo il discorso profumi il suo profumiere di fiducia Monsieur Jean-Louis Fargeon  determinato ad entrare nelle grazie della donna più potente di Francia fece recapitare a Maria Antonietta un paio di guanti profumati.
Usare guanti profumati e in generale profumare ambienti e vesti era cosa alquanto comune in un'epoca in cui l'igiene scarseggiava e si combatteva quotidianamente contro i cattivi odori.
Da questo punto di vista la nostra Maria Antonietta, con i suoi bagni quotidiani in acqua aromatizzata al profumo di arancio, rappresentava una rara eccezione.
Fatto sta che il profumiere usò tutto il suo estro e la sua astuzia: mescolò delle essenze notoriamente apprezzate dalla sovrana quali garofani rossi, giacinti, viole e muschio e creò una fragranza molto naturale con cui trattò dei soffici guanti di pelle di capretto ammorbiditi da olio di mandorla, cera bianca e acqua di rose. Recapitati sopra sopra un letto di rose rosse i guanti avrebbero dovuto proteggere e nutrire le nobili mani durante le cavalcate.
Il profumiere fece centro: Maria Antonietta rimase molto colpita da questo dono e iniziò a commissionare al Fargeon profumi e fragranze per lei, per i suoi bambini e per le sue stanze.
Fargeon creò per la sovrana anche trattamenti di bellezza come delle lozioni per i capelli diradati dalla gravidanza e profumi per ambiente come il famoso Parfum de Trianon,un mix di viola, rosa, ambra e muschio o la semplice acqua da toletta Fleur d'Oranger.
Ma anche ciprie e creme di bellezza create appositamente per lei al fine di sbiancare e mantenere candida la delicata carnagione, erano fatte con essenze di rosa, mandorla, gelsomino, vaniglia e frangipane.La cipria era una vera mania dell'epoca, costituita da farina di riso, amido, polvere di giaggiolo nei casi migliori, o di osso bruciato fino a condirlo di resti peggiori.
Veniva sparsa abbondantemente sulle teste aristocratiche di ambo i sessi  fino alla rivoluzione francese, quando una testa bianca poteva costituire un segnale di appartenenza all’odiata nobiltà con conseguente rischio di decapitazione.
I capelli così imbiancati erano raccolti in modo semplice fino alla metà del settecento, quando l’acconciatura cominciò a rialzarsi di una decina di centimetri.
Maria Antonietta non riuscì più a fare a meno dei suoi sacchettini profumati e delle sue fiale di profumo che portava ovunque tanto che persino in piena Rivoluzione, nel 1791, alla vigilia della  partenza per la sfortunata fuga di Varennes,  fece un' ultima grossa ordinazione

Stile: 
Maria Antonietta inizialmente si adeguò allo stile Rococò della sua epoca,questo da regina;ma il suo non era un vero e proprio Rococò .Sviluppò in seguito un amore per l'eleganza e la semplicità. Il suo stile personale, definito Moyenne poiché a metà tra il Rococò teresiano e il Neoclassicismo francese, ebbe appunto varie fasi: tra il 1774 e il 1778 prevalse un gusto tipicamente rococò. 



Gli abiti di corte, sontuosi ed estremamente ampi erano carichi di passamaneria, nastri e fronzoli, mentre gli abiti quotidiani erano più ridotti di dimensione, ma altrettanto fantasiosi nelle forme (come la robe à la polonaise). Indossava capi che erano più stravaganti che sensuali. Però c’è un ritratto molto famoso di Antonietta ad opera dell’artista Louise Élisabeth Vigée Le Brun, nel quale la regina indossa una semplice sottoveste. Ciò che lo rende scioccante è il suo essere informale: un abito semplice di lino bianco con una decorazione attorno al busto. La regina di solito è chiusa in armature di corsetti rigidi e indossa degli abiti eleganti estremamente formali. Questo ritratto invece sembra coglierla in camicia da notte. Ci potrebbe essere stata una componente sessuale che la gente percepiva nel ritratto, ma il senso dello shock è più sociale che erotico.
Le acconciature arrivavano ad altezze vertiginose, coronate da boccoli e trecce pendenti, piume, fiocchi, fiori, broches di diamanti e perle.
Successivamente, dopo la nascita della figlia, Maria Antonietta si volse verso uno stile più semplice: i capelli erano cotonati e gonfiati lateralmente, mentre il vestiario privato si ridusse alla cosiddetta chemise à la reine, abito di mussola bianca di taglio neoclassico; nelle occasioni più formali prese invece il sopravvento la cosiddetta robe à l'anglaise.Maria Antonietta lanciò il “tuppé”, una pettinatura esageratamente alta inventata dal suo parrucchiere Léonard; un castelletto metallico sorreggeva capelli e decorazioni che si complicarono con bizzarre combinazioni dai nomi strampalati: “a la belle poule” (dal nome della fregata francese che nel 1778 vinse una celebre battaglia nella guerra d’Indipendenza americana)  con una nave dalle vele spiegate sulla sommità del capo, “a la Montgolfier”, “a la monte du ciel”, di altezza vertiginosa, “a sentiment” con usignoli imbalsamati, e via dicendo.
Credo di aver detto più o meno tutto.
To be condinued. Giusy dG per R&M








1 commento:

  1. Bellissimi questi post sulle stagioni!! Riesci a far sentire ogni stagione unica, magica, affascinante... Attendo con ansia l'estate chiara!!

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